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Patriziato

Il villaggio di Brè figura già come comune nella prima metà del 1400 anche se unito alla Città di Lugano, dalla quale nel 1636 ottiene l'autonomia.
Nel 1971 il Gran Consiglio decreta la fusione dei comuni di Lugano, Brè e Castagnola. Da allora il Patriziato assume anche un ruolo importante per il mantenimento e la conservazione della memoria storica del paese. In questo contesto si inserisce l’appoggio dato nel 1996 al Circolo Pasquale Gilardi “Lelèn” in occasione della pubblicazione del volume Brè sopra Lugano nell’ambito del Repertorio toponomastico ticinese. Grazie a quest’opera sui toponimi di Brè e Aldesago si è potuto salvaguardare un importante patrimonio storico sugli usi, costumi e aneddoti a cui rimandano i luoghi e i loro nomi.
Lo stemma del Patriziato riprende in modo stilizzato quello dell’ex-Comune di Brè.
La superficie del territorio è di 410 ettari. Il Patriziato possiede e cura una superficie boschiva di circa 250 ettari, in particolare una piantagione di conifere e un vasto faggeto sulle pendici del Monte Boglia.
Dispone di un archivio contenente in particolare i registri dei fuochi patrizi a partire dal 1903 e i verbali delle sedute dell’amministrazione e dell’assemblea patriziale a partire dal 1865. Nel 2005 si contano 336 fuochi patrizi, di cui 131 domiciliati nel comune di Lugano e 205 domiciliati in altri comuni o all'estero. Nel catalogo elettorale dello stesso anno sono iscritti 743 cittadini patrizi. Tra le famiglie patrizie più antiche quelle ancora esistenti sono: Aprile, Caratti, Danesi, Demarchi, Gianini, Gilardi, Malacrida, Monti, Navoni, Pedrotta, Prati, Raselli, Sabbioni, Sala, Scopazzini, Taddei e Zeppi.
L’ufficio patriziale si compone di un presidente, un vicepresidente e tre membri. Il Patriziato ha due dipendenti: un segretario e un usciere-guardaboschi.
L’assemblea patriziale ordinaria si riunisce due volte all’anno, il terzo lunedì di marzo e il terzo lunedì di novembre.